Dibattito politico, elezioni e social network viaggiano oramai a braccetto da diversi anni. Lo sa bene Mark Zuckerberg che, durante The Atlantic Festival di settembre 2019, ha annunciato una delle novità che consente al suo social network principale di allinearsi, rispetto al dibattito politico, a Twitter: Facebook non farà Fact-checkig sui post dei politici.

Innanzitutto spieghiamo, in estrema sintesi, in cosa consiste il Fact-checking: altro non è che, nel lessico giornalistico, la verifica dei fatti, ossia il lavoro di accertamento degli avvenimenti citati e dei dati usati in un testo o in un discorso; si tratta di una pratica che si applica in particolare alle informazioni rilasciate dai politici e, anche come autoverifica, alle notizie diffuse dai mezzi di comunicazione.

Partendo da questa premessa Facebook altro non ha fatto che seguire la via già intrapresa da altre piattaforme digitali come Twitter che, da tempo, non cancellano i contenuti inappropriati pubblicati da leader e personaggi politici per non interferire con il libero dibattito politico. Facebook ha il dovere di fare di tutto perché lo spazio in cui avviene il dibattito politico sia il migliore possibile ma non può prendere in mano le redini del gioco, così come non può interferire su come gli attori politici decidono di condurre il gioco.

Facebook non farà passare i post, organici o sponsorizzati, al controlli di operatori a cui si affida ormai da qualche tempo per scoraggiare la diffusione di notizie manipolate o non verificate e per garantire qualità e salubrità dell’ambiente informativo al suo interno.

Ciò non significa ovviamente che, se un post pubblicato da un politico contiene informazioni, video, link o altri contenuti multimediali che sono stati già oggetto di debunking e si sono rivelati controversi, Facebook non potrà penalizzarlo nel ranking, mostrare dettagli e informazioni aggiuntivi che chiariscano meglio il contesto o rifiutare le richieste di sponsorizzazione. Non sottoporre direttamente al Fact-checking i post dei politici, cosa che potrebbe portare del resto all’esito drastico della loro cancellazione, è una scelta che ha a che vedere con l’interesse pubblico dei contenuti in questione.

Ogni utente ed elettore ha il diritto di avere un’idea completa delle posizioni politiche di un candidato, così come un candidato politico deve assumersi la responsabilità di ogni contenuto che condivide, anche il più controverso. Chiunque può partecipare a qualsiasi dibattito politico: massima attenzione quindi a ciò che si dice e a come si dice. Mai come oggi vale tantissimo la vecchia locuzione latina Verba volant, scripta manent!

Ecco perché affidarsi agli esperti di marketing politico può rappresentare una strategia giusta per ottenere maggiori consensi. Se hai bisogno di un piano per gestire la tua presenza sui media, contattaci: saremo felici di… farti votare!